Storia
Esseco Industrial
2024
Nasce Altair Chemical dalla fusione tra Hydrochem di Pieve Vergonte (VB) e Altair Chimica di Saline di Volterra (PI)
2021
Pieve Vergonte – Si concludono gli investimenti – oltre 50 mln euro – per il rilancio del sito e il passaggio alla tecnologia delle celle a membrane per l’eliminazione del mercurio.
2019
Pieve Vergonte – Esseco Group acquisisce l’impianto, i cui i fabbisogni energetici sono principalmente soddisfatti dalle due centrali idroelettriche collegate di Megolo e di Ceppo Morelli. Questa acquisizione contribuisce allo sviluppo della capacità produttiva del gruppo nel settore dei cloralcali che ha nello stabilimento di Saline di Volterra il suo capofila.
2017
Saline di Volterra – Vengono realizzati e iniziano la produzione un nuovo impianto per la potassa caustica (KOH) in scaglie da 10.000 tonnellate/anno, un impianto pilota per il cloruro di potassio solido (KCl) di grado alimentare (food grade) da 3.000 tonnellate/anno e un impianto per la soda caustica (NaOH) in soluzione.
2015
Saline di Volterra – La capacità produttiva dell’impianto viene ulteriormente accresciuta, portando il target di impianto a 55.000 tonnellate/anno di cloro e 87.000 tonnellate/anno di potassa caustica 100%.
2013
Saline di Volterra – Con l’avvio della produzione di cloro-paraffine, con il nome commerciale “ESSECHLOR”, la società entra nella chimica organica e aumenta significativamente la capacità produttiva del sito.
2012
Saline di Volterra – Nello stabilimento si conferma l’impegno nella riduzione dei consumi di energia elettrica con l’avviamento di un nuovo impianto di cogenerazione da 4,5 MW, che consente anche il recupero dell’anidride carbonica (CO2) per la produzione di idrossido di potassio (K2CO3) e dell’idrogeno (H2) per l’auto-produzione di energia verde.
2011
Saline di Volterra – Lo stabilimento entra a far parte di Esseco Group, Gruppo industriale italiano di proprietà familiare con quasi 100 anni di storia, suo principale cliente italiano per la potassa caustica (KOH).
Saline di Volterra
1959 - 2010
La Larderello S.p.A., società privata con impianti a Larderello (Pisa), realizza a Saline di Volterra un impianto di Cloro-Soda: il 6 luglio il Presidente della Repubblica Gronchi pone la prima pietra del nuovo stabilimento chimico.
1995 Il complesso industriale di Saline di Volterra diventa Altair Chimica S.p.A., società a capitale interamente italiano.
2005 Altair Chimica sigla un accordo con il Ministero dell’Ambiente italiano e con l’UE per la riqualificazione e l’ammodernamento dello stabilimento di Saline di Volterra, che prevede l’eliminazione totale del mercurio da tutti i processi produttivi e la riduzione dei consumi di elettricità e di acqua del fiume antistante.
2008 Altair Chimica abbandona completamente la tecnologia delle celle a mercurio, inaugurando un nuovo impianto per la produzione di potassa caustica totalmente priva di mercurio, che utilizza la tecnologia delle celle a membrane. Il nuovo impianto, costruito da zero in un sito “vergine” (c.d. “green field project”), per evitare qualsiasi potenziale rischio di contaminazione da mercurio presente in vecchie infrastrutture, è stato il primo impianto di questo tipo in Europa e, da un punto di vista tecnologico, è tutt’ora tra i più avanzati al mondo per la produzione di derivati inorganici del potassio di elevatissima purezza. Il nuovo impianto consente di tagliare i consumi elettrici del 30% e il prelievo di acqua dal fiume antistante del 40%.
2010 Altair Chimica dà il via a un ambizioso progetto di debottlenecking, cioè di ottimizzazione dell’impianto produttivo per aumentarne la capacità complessiva, investendo anche in un nuovo impianto per la produzione di acido cloridrico (HCl).
Pieve Vergonte
1915 - 2010
Lo stabilimento chimico di Pieve Vergonte viene fondato a Milano il 15 novembre con la denominazione “Stabilimento di RUMIANCA Ing. A. Vitale”.
Scopo societario è l’installazione di un impianto d’Elettrolisi per la produzione di cloro-soda. Viene scelta l’area in Val d’Ossola dove già si costruiscono centrali idroelettriche di notevole potenza e il cloro-soda richiede grande disponibilità di energia elettrica. Contemporaneamente, vengono avviati altri cicli produttivi quali il solfuro di carbonio, l’acido solforico e, in seguito, il tetracloruro di carbonio e il cloro calce.
1981 – 1982 La RUMIANCA rischia la chiusura definitiva quando la SIR viene travolta dai debiti accumulati.
Grazie all’intervento del Governo italiano, che stabilisce il programma per il riassetto del gruppo SIR-RUMIANCA, lo stabilimento di Pieve Vergonte viene trasferito all’ANIC, società del Gruppo ENI la quale, nel 1983, conferisce gli stabilimenti alla società ENICHIMICA SECONDARIA S.p.A. (divenuta poi ENICHEM SINTESI S.p.A.); la Rumianca S.p.A. viene posta in liquidazione.
1997 Lo stabilimento chimico di Pieve Vergonte viene ceduto alla TESSENDERLO Italia S.r.l., società franco-belga.
La nuova proprietà effettua significativi investimenti per migliorie e risanamenti, con particolare attenzione verso le centrali idroelettriche, senza tuttavia riuscire nel rilancio dello stabilimento, che ha visto anzi nel tempo la chiusura progressiva di gran parte delle proprie linee produttive.