In previsione della fusione aziendale avvenuta a inizio gennaio, Altair Chemical ha redatto il suo…
Da oltre sessant’anni a Saline di Volterra (PI), dove Altair Chimica ha la propria sede, viene fabbricato un ventaglio di prodotti d’eccellenza, che spaziano dalla soda caustica all’idrossido di potassio, dall’acido cloridrico al cloruro di potassio: prodotti chimici di base che trovano applicazione nei più svariati ambiti, dall’alimentare alla depurazione delle acque, fino alla detergenza.
Si tratta di un’attività industriale che, per sua stessa natura, richiede molta energia e elevati quantitativi di materie prime, finora prevalentemente importati dall’estero. L’attuale crisi energetica e le ambizioni di uno sviluppo più sostenibile hanno però portato l’azienda già da diversi anni ad un cambio di paradigma, che punta all’autonomia energetica e ad accorciare la catena di fornitura delle materie prime.
A questo scopo, nel mese di dicembre 2022, il CEO di Altair Chimica, Ingegner Roberto Vagheggi, si è riunito con l’Assessore Regionale alle Attività Produttive Leonardo Marras e con il Sindaco di Volterra Giacomo Santi per presentare un piano di investimento sul territorio da 100 milioni di euro. Il progetto prevede l’utilizzo della salamoia di sodio presente nel sottosuolo e l’utilizzo della risorsa geotermica per la produzione di energia elettrica e termica, utilizzabile per la realizzazione del ciclo produttivo in ottica green, cioè pienamente sostenibile.
«Oggi più che mai il tema dell’energia e dell’innovazione tecnologica è il fattore strategico per determinare il futuro delle imprese – ha commentato il Sindaco Santi – la condivisione tra le Amministrazioni locali e la Regione Toscana è fondamentale per i nostri territori, che devono essere sempre più competitivi e sostenibili».
La regione Toscana si è impegnata ad avviare, in questi primi mesi del 2023, tavoli di confronto tra le diverse realtà produttive che potrebbero beneficiare dalla cooperazione alla realizzazione di questo grande e innovativo progetto.
La proposta è dunque quella di un ritorno alle origini, utilizzando le risorse naturali del territorio per alimentare le industrie locali, incrementando al contempo la sostenibilità del processo.
Si ringrazia GreenReport.it e LaNazione.it per le news di approfondimento sui rispettivi blog.